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Lavori di Pubblica Utilità (LPU): avviati i percorsi per l’inserimento lavorativo

L’era post COVID-19 e l’impegno della Regione Veneto

L’emergenza sanitaria che ha scosso l’intero pianeta negli ultimi mesi a causa della diffusione della pandemia da COVID-19, ha avuto conseguenze importanti in tutti i contesti, a partire da quello sanitario. Il lockdown prolungato necessario a contrastare la diffusione dei contagi e la conseguente sospensione o chiusura delle attività produttive hanno avuto un impatto particolare sulle persone più povere e vulnerabili facendo emergere nuove fasce di povertà.

Il Rapporto 2020 della Caritas “Gli anticorpi della solidarietà”, il quale pone l’attenzione sulla povertà e sull’esclusione sociale,  riporta un aumento di nuove persone in forte svantaggio economico e sociale prese in carico dalla rete delle Caritas diocesane. I dati riportano infatti una crescita dal 31% nei mesi da maggio a settembre del 2019, al 45% nello stesso periodo del 2020.

È in questo scenario di profonda crisi sociale e occupazionale che la Regione Veneto promuove e incentiva la collaborazione al progetto “Pubblica Utilità e Cittadinanza Attiva. Progetti per l’inserimento lavorativo temporaneo di disoccupati privi di tutele – Anno 2021”.

Il progetto LPU

L’esperienza di lavoro di pubblica utilità presenta una modalità di incentivare l’ingresso o il reingresso nel mercato del lavoro regionale di persone a rischio povertà per contrastare la disoccupazione di lunga durata attraverso l’attuazione di iniziative finalizzate all’impiego temporaneo e straordinario.

I Comuni hanno aperto posizioni di inserimento lavorativo in aree tecniche, di manutenzione e di supporto amministrativo. I partecipanti avranno dunque la possibilità di realizzare lavori di pubblica utilità che apportano benefici per la collettività e per il territorio . Allo stesso tempo otterranno nuove opportunità di inserimento nel ciclo produttivo per soggetti svantaggiati.

Obiettivi del percorso

La Deliberazione della Giunta Regionale n. 16 del 12 Gennaio 2021, attraverso il presente progetto, riporta l’interesse nel raggiungimento di un generale triplice obiettivo:

  • assicurare l’esperienza lavorativa a persone particolarmente bisognose e ridurre l’impatto economico e sociale anche determinato dall’attuale crisi pandemica;
  • generare un intervento produttivo capace di mantenere attivi nel mercato del lavoro individui che attualmente ne sono esclusi, favorendone la rioccupazione;
  • la possibilità di disporre di ulteriori risorse per migliorare i servizi di utilità pubblica resi ai cittadini soprattutto nell’attuale contesto di criticità determinato dalla crisi da Covid-19.

 Il ruolo di Attivamente

In quest’ottica Attivamente collabora come partner operativo, per il quarto anno consecutivo, nella realizzazione del presente progetto nei comuni di: Cittadella, Tezze sul Brenta, Rosà, Loreggia, Piazzola sul Brenta, San Martino di Lupari, San Pietro in Gù, Tombolo e Villa del Conte.

Attivamente, in qualità di Ente di Formazione accreditato dalla Regione Veneto, si propone nello specifico di supportare i partecipanti offrendo loro un pacchetto di servizi individuali di orientamento e accompagnamento al lavoro. Inoltre si occupa di fornire un supporto personalizzato volto all’aumento dell’autostima e all’orientamento della motivazione personale verso azioni concrete per la ricerca di opportunità lavorative e formative.

 

Per conoscere le posizioni aperte in questo momento visita il sito del tuo Comune.
Qui puoi trovare il sito del comune di Cittadella.
Per qualsiasi informazione riguardo al progetto puoi contattare Attivamente al numero 0497966125 o attraverso il form presente qui.